Presseartikel von damals
Rivoluzione nella medicina?
Rivoluzione nella medicina?
Revue, 14/08/1949: Chiarimento di una questione di vitale importanza
A BRUNO GROENING, L’UOMO DEI MIRACOLI DI HERFORD, che fra il maggio e il giugno del 1949, stando alle testimonianze degli ammalati stessi, ha guarito migliaia di disperati, è stato impedito di agire a causa dall’intolleranza dei medici e delle autorità nel nord della Germania. Il 3 maggio gli è stato proibito di continuare ad eseguire guarigioni. Dal 29 giugno Gröning si è ritirato a vita privata. Però anche se Bruno Gröning non si fa più vedere in pubblico, la questione delle sue stupefacenti guarigioni rimane aperta. Revue ha reso possibile che Gröning acceda a una grande clinica, nella quale davanti a medici critici, ma non prevenuti, egli potrà dimostrare le proprie capacità. In questo modo il giornale ha dato a Gröning la possibilità di provare scientificamente quello che afferma: io guarisco l’inguaribile. Oggi il giornale comincia a pubblicare i risultati di 150 esperimenti provati scientificamente. Leggete quello che i nostri corrispondenti Bongartz e Laux, con la consulenza scientifica dello psicologo e medico prof. Fischer, riferiscono.
Il progetto di Revue
Oggi Revue comincia a pubblicare una serie di articoli su un tema che va ben oltre il semplice giornalismo. Punto centrale di questo tema è un modesto uomo che in pochi mesi è diventato famoso nella città di Herford e in altri luoghi per le guarigioni da lui compiute di malattie ritenute inguaribili o per essere riuscito ad ottnere dei miglioramenti dello stato di salute dei malati. Dal dopo guerra nessun politico, nessun economista, nessun artista, ha mosso gli animi degli uomini come lo ha fatto Bruno Gröning. La sua notorietà è giunta persino all'estero, in Inghilterra e in America, con articoli di giornali che vanno dalle lodi allo scetticismo al superbo rifiuto. Chi mostra un atteggiamento di beffardo disprezzo si bassa spesso su sensazioni, chiacchiere incontrollate e racconti contraddittori. Nei loro articoli manca quasi sempre la necessaria serietà, la responsabilità, l'obiettività e la conoscenza dell’importanza di un problema che Bruno Gröning ha spostato, da un giorno all'altro, dalla cerchia ristretta dei medici al centro dell'interesse dell'opinione pubblica.
I collaboratori scientifici della nostra rivista si erano occupati già da tempo della questione dell’origine spirituale della maggior parte delle malattie e dello studio dello sviluppo di queste ricerche al di fuori della Germania, dove invece quasi non vengono considerate. Nel caso Gröning non è la sua persona, il "medico dei miracoli" l'aspetto più importante, ma come le malattie abbiano un'origine psichica e spirituale e che questo aspetto venga preso in considerazione nella cura psicoterapeutica dei pazienti. Gröning è un fenomeno nel campo del trattamento spirituale delle malattie. Quando nel nord della Germania la campagna contro Gröning, che radunava in certi giorni fino a sei mila persone in cerca d'aiuto di fronte al luogo dove alloggiava, prese forme sempre più caotiche, la rivista decise una cosa insolita per un illustrato.
La controversia tra gli innumerevoli sostenitori e i pochi ma potenti avversari di Gröning, era cresciuta a dismisura. Una commissione di medici e le autorità pubbliche proibirono a Gröning di effettuare guarigioni. Tuttavia a Herford, Amburgo e in molte altre città, migliaia di ammalati aspettavano ancora l’aiuto dell’"uomo dei miracoli". La perplessità delle autorità verso il fenomeno Gröning divenne sempre più grande, facendo presagire una brutta fine della storia. Sarebbe stato schiacciato fra il peso degli oppositori e quello dei credenti? L'uomo Bruno Gröning, semplice, intellettualmente modesto, ma sincero e dotato di una profonda vocazione ad aiutare il prossimo, sarebbe stato rovinato dai promotori che si erano avvicinati a lui per guadagnare denaro con la sua energia curatrice, dando così ai suoi avversari delle occasioni per aggredirlo? Oppure, avremmo potuto trovare in Germania, come succederebbe negli USA dove un istituto scientifico o medico si presterebbe senz’altro, con sincero spirito di ricerca, ad esaminare clinicamente le facoltà di Bruno Gröning? Dopo tante inutili discussioni, a fine giugno c’era da temere che Gröning sarebbe stato schiacciato. La questione di riconoscergli un meraviglioso potere spirituale guaritore, oppure asserire che le sue facoltà erano false, cioè che fosse un ciarlatano, rimase senza risposta per milioni di ammalati.
A questo punto Revue decise di creare una squadra di corrispondenti speciali con Helmut Laux, Heinz Bongartz e uno scienziato, lo psicologo e medico prof. H.G. Fischer da Marburgo, e di inviarli nella Germania del nord. La squadra doveva mettersi sulle tracce di Gröning. Controllando accuratamente una serie di casi di cui si era occupato, dovevano convincersi dei successi o degli insuccessi delle guarigioni da lui ottenute. Nel caso di un risultato positivo, la squadra di Reveu avrebbe dovuto quindi indagare sulla persona Bruno Gröning e sul suo entourage. Secondo il risultato degli accertamenti, la squadra avrebbe avuto quindi il compito e i mezzi per separare Gröning dal deleterio influsso delle persone che lo circondavano e di trovare una via per uscire dalla confusione asfissiante creatasi tra i credenti, medici e autorità. Con il permesso di Gröning si sarebbe cercato un luogo appartato in cui avrebbe potuto trovare asilo mentre la squadra tentava di ottenere la collaborazione di una rinomata clinica universitaria tedesca per concludere gli esami preliminari. Un gruppo di scienziati avrebbe dovuto dare a Gröning la possibilità di dimostrare le sue capacità. In caso di successo, si sarebbe fatto in modo di eliminare tutti gli ostacoli che gli impediscono di operare liberamente. In caso d’insuccesso, un comunicato inconfutabile informerebbe il pubblico dei risultati negativi. Questo era il piano della rivista Revue.
La sua realizzazione cominciò il 28 giugno 1949, con difficoltà, avventure e sorprese. Il progetto venne realizzato all’insaputa del pubblico – che soltanto oggi ne viene a conoscenza. Per il pubblico, Gröning era scomparso ad Amburgo il giorno 29 giugno alle ore 23.45. Oggi il giornale comincia a pubblicare le relazioni dei suoi corrispondenti e dei medici sugli antecedenti e sulla storia del più grande e sorprendente esperimento medico mai realizzato con la collaborazione di una rivista.
Bruno Gröning: il fenomeno di un medico spirituale
Di Helmut Laux e Heinz Bongartz, con la consulenza scientifica dello psicologo prof. Fischer
Sulle tracce di Bruno Gröning
La posizione dei medici
Il 29 giugno siamo partiti da Francoforte, esattamente il giorno dell’improvvisa scomparsa di Gröning da Amburgo. Naturalmente noi giornalisti eravamo incuriositi. Il professor Fischer era molto riservato, anche se neanche lui poteva nascondere del tutto la propria curiosità. Era però deciso a studiare sistematicamente, con calma e a giudicare coscienziosamente. Dal primo giorno, la collaborazione con il professor Fischer è stata ottima. Egli ha compiuto la consueta carriera di medico, perciò era in grado di fare un quadro clinico delle malattie, del loro peggioramento o miglioramento. Inoltre, è uno psicologo che pratica la psicoanalisi e la psicoterapia. Nel campo della psicoterapia tuttavia, in teroria il metodo di Gröning non avrebbe dovuto funzionare, a meno che non disponesse di altre energie ancora sconosciute alla scienza.
La sera del 29 giugno siamo giunti a Bielefeld; per caso un conoscente del professor Fischer ci ha portati dal direttore della clinica di Bethel, il professor Schorsch che aveva avuto un ruolo essenziale nella commissione dei medici che aveva proibito a Gröning di svolgere la sua attività di guaritore. Si rifiutò di incontrare noi giornalisti. Ricevette soltanto il professor Fischer e lo informò della sua impressione su Gröning. È una persona primitiva, non ha nessun "carisma". Per coloro che non lo sanno, con questa parola gli scienziati intendono la "vocazione". Schorsch era dell’opinione che la vocazione religiosa di cui Gröning parlava a Herford e in altri luoghi, era solo una messa in scena. Ciò che lo muoveva erano egoismo e superbia. Per confermare le sue affermazioni Schorsch ci mostrò una perizia calligrafica che confermava la sua opinione. Il professor Fischer prese atto del suo giudizio. Il professor Schorsch non dava comunque l’impressione di avere preconcetti, ma piuttosto di essere disinteressato. Era un po' grassoccio e di temperamento flemmatico e avrebbe preferito non sentire più niente sul caso Gröning. Con ogni probabilità non voleva interessarsi di avvenimenti spirituali, né di altre seccature. Egli ci disse comunque di non fare affidamento solo sul suo giudizio e di approfondire noi stessi il caso.
Il professor Wolf primario dell'ospedale comunale di Bielefeld, si dimostrò più aperto. Sembrava essere della nostra stessa opinione, ossia che il caso Gröning avrebbe dovuto essere esaminato senza riserve. Richiamò la nostra attenzione sul fatto che Gröning aveva ricevuto l'offerta per mettere alla prova le sue capacità in una clinica. Cosa doveva pensare del rifiuto di Gröning di sottoporsi a questi esami? Si può dare torto ai medici che guardano con scetticismo a un uomo che se si è rifiutato di dimostrare le sue capacità davanti a loro?
Ci siamo chiesti perché Gröning si era rifiutato di sottoporre al controllo clinico e alla perizia il suo metodo. Aveva Gröning delle ragioni per dubitare dell’obiettività del professor Wolf? Quando, qualche settimana più tardi, davanti ai medici dell’ospedale di Bielefeld, poté costatare che l’offerta dei medici nascondeva la volontà di distruggere Gröning, mettendogli a disposizione casi nei quali nessuno, nemmeno Gröning, avrebbe potuto aiutare. Perciò il professor Fischer dovette rinunciare a far sottoporre a perizia il metodo di Gröning da parte dei medici di Bielefeld.
Inoltre si diceva che il medico di Detmold, dott. Dyes avesse affermato di fronte a Gröning che avrebbe potuto portare quante prove voleva dei suoi poteri di guarigione, in ogni caso gli avrebbe impedito di lavorare! Al professor Fischer, in una conversazione telefonica il dott. Dyes non fece mistero della sua presa di posizione. Gröning gli aveva fatto una cattiva impressione. Il dott. Dyes era il tipico medico colmo di superbia e assolutamente pieno di sè.
Perciò, Gröning aveva perso ogni fiducia di poter trovare un atteggiamento obbiettivo nei medici, e non lo si poteva biasimare se aveva rifiutato gli esperimenti nell’ospedale. L’istinto di questa semplice ma attenta persona aveva percepito le malevoli intenzioni che lo attendevano.
Una marea di malattie croniche dovute a cause psichico-spirituali
Il 30 giugno incominciamo la ricerca di pazienti che si erano sottoposti al trattamento di Gröning e, a quanto si diceva, guariti. Dapprima, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, poi nella regione di Amburgo. Era più facile da dire che da fare.
Gli ammalati che avevano ricevuto un trattamento da Gröning erano tornati nei luoghi di residenza. Nessuno aveva preso nota del loro nome e indirizzo. Gröning, come guaritore ambulante nel vero senso della parola, aveva operato tantissimo ma oltre ai racconti, notizie di giornali, asserzioni e voci da parte dei suoi sostenitori, non esisteva nessun materiale concreto sulla sua attività. Quante difficoltà avremmo dovuto superare se il caso non ci avesse fatto incontrare a Bielefeld un uomo che prima di noi aveva tentato di farsi una visione d'insieme dei successi di Gröning.
Quest’uomo era il direttore della cassa malattia del distretto, di nome Lanzenrath, persona intelligente, neutrale e lungimirante. Era riuscito a inserirsi nel giro di fedeli o affaristi – allora non potevamo ancora giudicare, che si era creato attorno a Gröning e che dopo la sua partenza per Amburgo in parte alloggiava nella casa di Huelsmann a Herford, dove Gröning aveva operato. Era persuaso delle capacità di guarire e influenzare le malattie, come anche della sua modestia. Temeva tuttavia, che il suo seguito avrebbe portato le buone qualità di Gröning in una cattiva strada. Dapprima Lanzenrath era diffidente verso di noi. Ma anche in questo caso fu il professor Fischer ad aprirci le porte e a convincere Lanzenrath ad aiutarci con i casi che conosceva che avremmo potuto esaminare seriamente per trovare la chiave di questo fenomeno. I motivi che avevano portato Lanzenrath nell’ambiente di Gröning erano molto interessanti. Era stata una dolorosa malattia dei reni a portarlo da lui. Da quel giorno, due mesi prima - non aveva più avuto dolori. Nello stesso periodo la cassa malattia lo aveva incaricato di mettersi in comunicazione con Gröning. Ci disse che la cassa malattia tedesca era sull’orlo del fallimento perché aveva una massa di ammalati cronici che non potevano guarire. Egli confermò quello gli psicoterapeuti stavano già osservando da tempo. La seconda guerra mondiale, con le sue distruzioni, aveva lasciato dietro di sé uno strascico di malattie, la maggior parte di origine psichico-spirituale, ma che si palesavano in disturbi organici, cominciando dalle innumerevoli malattie di stomaco, i reumatismi, fino alle nevrosi e alle paralisi. Per queste malattie gli psicologi hanno coniato un nuovo concetto: malattie psicosomatiche. Dopo la riforma monetaria si costatò un aumento di malattie abnorme non riconducibili a cause organiche. Di fatto Lanzenrath sperava di trovare un metodo di guarigione da Gröning per alleggerire gli oneri della cassa malattia. Egli aveva osservato e seguito molti trattamenti e guarigioni. Dapprima ci fece conoscere una ventina di casi che in una settimana abbiamo analizzato e esaminato accuratamente e, se possibile, con colloqui con i medici curanti delle persone interessate, tentando di chiarire la domanda decisiva: Gröning è in grado di compiere guarigioni?
L’otto luglio abbiamo valutato i risultati di queste venti analisi. Tra i venti casi, sette erano forse interessanti, e qua e là un po’ misteriosi, ma nessuno ci dava un’immagine chiara pro o contro Gröning. Dato che ci eravamo occupato all'inizio proprio di questi sette casi, il terzo giorno delle analisi eravamo quasi disperati, almeno era la sensazione che avevamo noi profani.
L’ufficio alloggi
C’era il caso Klueglich a Bielefeld. Klueglich, un piccolo impiegato; era stato ferito ad un rene da una pallottola. Il rene ferito funzionava solo parzialmente. Dopo la guerra l’altro rene si ammalò di una grave infezione che i medici, visto il peggioramento pensavano di operare. Avevamo davanti ai nostri occhi le diagnosi e le lastre radiografiche. Prima di Pentecoste, Klueglich con una lettera a Lanzenrath si era rivolto a Gröning. Questo dapprima lo aveva sottoposto a un trattamento a distanza, pregandolo di prestare attenzione a cosa succedeva nel suo corpo. Klueglich osservò un miglioramento dell'attività renale, delle urine molto scure e poi un continuo miglioramento dei suoi disturbi.
Anche il medico curante costatò il miglioramento. Gröning andò a trovare Klueglich di persona e il miglioramento persistette. Klueglich non era più a letto e passeggiava. Tuttavia, quando lo vedemmo e il professor Fischer lo visitò, il suo stato era di nuovo peggiorato. Il professor Fischer ne trovò la causa. Per la sua malattia Klueglich aveva ricevuto dall’ufficio alloggi una camera in più. Con la notizia della guarigione di Klueglich, lo stesso ufficio gli aveva tolto la camera. Nello stesso giorno si palesò il peggioramento del suo stato. Non si trattava di una simulazione, la causa era spirituale, ossia la paura per la perdita della camera e il collegamento psicologico fra la malattia e il possesso della camera. Non aveva senso parlare di guarigione. In questo caso la medicina ufficiale considerava che Gröning avesse soltato risvegliato il malato da una profonda letargia aumentando per un periodo limitato di tempo le sue difese immunitarie. Con ciò si ammetteva l'esistenza di un collegamento fra il trattamento spirituale e le difese immunitarie del corpo, tuttavia si aveva ragione nel rigettare la tesi di una guarigione vera e propria. Rimaneva aperta la domanda: cosa avrebbe ottenuto Gröning continuando il trattamento?
Sie era impadronita del registratore di cassa del negozio
C’era un secondo caso, da Bielefeld anch’esso. La signora W., vedova e titolare di un negozio di biciclette. Seduta su una poltrona in cucina dietro il negozio, dirigeva il negozio e la famiglia. Da 15 anni non riusciva a camminare e soffriva di idropisia nelle gambe. Tuttavia l’attività del cuore e dei reni era normale. C’erano i segni di reumatismi articolari di vecchia data. Gröning si era seduto di fronte a lei per mezz’ora e le aveva promesso un imminente miglioramento. Da quel giorno poté di nuovo camminare e si sentiva bene. Il professore costatò che gli edemi erano di lieve entità. Il medico curante costatò la diminuzione dei gonfiori da quando Gröning aveva incontrato la signora. Tuttavia negli ultimi tempi i disturbi sembravano aumentare leggermente. Era stato anche qui l’incoraggiamento e la stimolazione psicologica a procurare un momentaneo miglioramento, fatto che dimostrava lo stretto collegamento tra stato spirituale e malattia, ma per noi non abbastanza probante. A meno che anche in questo caso tramite un trattamento prolungato non si fosse ottenuta una guarigione definitiva. La cosa interessante era che la signora W. da anni si era impadronita della cassa del negozio, e con un disturbo quasi compulsivo di custodire la cassa, aveva sviluppato una paralisi che le impediva di camminare. Con ogni probabilità Gröning aveva eliminato provvisoriamente questo disturbo, cosa senz’altro degna di nota e che per un normale psicoterapeuta avrebbe necessitato giorni o settimane di trattamento per ottenere lo stesso risultato. Però anche questo caso non bastava per trovare qualcosa di straordinario in Gröning e quindi un caso con il quale si sarebbero potuti fare esperimenti clinici.
Gröning le diede una sfera d’argento…
Infine, c’era il caso Schwerdt di Bielefeld, si trattava di due pazienti. Una era la figlia di un impiegato sulla quale la madre aveva un’influenza opprimente. L’altro era un uomo che possedeva una fabbrica e, a quanto pare, veniva controllato dai suoi parenti che ne bramavano l'eredità. L’uomo e la ragazza avevano incominciato una relazione e per questo erano in violento conflitto con le rispettive famiglie. La ragazza subiva costantemente i rimproveri della madre che non vedeva di buon occhio questa relazione con un uomo ricco – non ne sarebbe venuto niente di buono. L’uomo e la ragazza si scoraggiarono e si separarono. La ragazza si ammalò di una strana e grave neurosi cardiaca che la costringeva sempre a letto. Nello contempo, l’uomo subì un grave incidente e rimase a letto anche dopo che le ferite erano guarite. Desiderava tornare dalla sua amata. Per non seguire questo impulso, si sprofondò nel suo stato di ammalato e si era arroccato nel suo letto. Bruno Gröning si occupò di questo caso con la sua prima visita presso la ragazza e ottenne un tale miglioramento che la signorina Schwerdt poté lasciare il letto. Più tardi, lei gli diede una lista di nomi di persone ammalate da aiutare, nella quale c’era anche il nome del fabbricante, senza dare ulteriori spiegazioni. Ma Gröning a quanto pare intuiva di cosa si trattava. Tolse la carta argentea da un pacchetto di sigarette, ne fece una sfera impastandola con la mano e la diede alla giovane, ordinandole di tenerla in mano finché avrebbe potuto darla personalmente all’uomo. Egli sarebbe guarito. La signorina Schwerdt tenne la pallina in mano per 36 ore.
Intanto l’uomo aveva sentito parlare di Gröning, dei suoi successi e delle istruzioni date alla signorina Schwerdt. La curiosità lo spinse fuori dal letto e verso la ragazza. Il legame venne ripristinato e tutti e due guarirono. Alla domanda del professor Fischer se si vedevano regolarmente, essa rispose "Sì, purtroppo". Proprio così, quel conflitto che aveva provocato tutto questo dolore, le tensioni con la madre e i rapporti con i parenti, non erano "purtroppo" come disse lei, ancora appianati, e presto o tardi avrebbe potuto riprodursi l'antecedente stato di salute.
L’impressione di questo caso era contrastante. Tuttavia Gröning, in poco tempo aveva eliminato una sofferenza causata da un problema psichico capendo la situazione con estrema sagacia e con il metodo della pallina aveva adoperato un mezzo che il miglior psicoterapeuta non si sarebbe vergognato di adoperare. Però, non aveva previsto che la causa scatenante sarebbe rimasta. Il caso Schwerdt è stato il primo ad essere preso in considerazione dal professor Fischer. Anche se non si sarebbe trovato nulla di straordinario in Gröning, non si poteva negargli di possedere una dote naturale come psicoterapeuta.
L'avaria della moto
Degno d’attenzione era il caso Wehmeyer. Wehmeyer possedeva un’impresa di trasporto a Herford. Uomo attivo, robusto e con nervi saldi, non era il tipo da lasciarsi abbindolare. Aveva chiesto l’aiuto di Gröning per la moglie che si trovava ricoverata in clinica a Muenster, per una malattia cronica non meglio definita. Gröning gli aveva dichiarato: "Sua moglie ad un certo momento esprimerà il desiderio di tornare a casa. Tuttavia lei non deve andare da Lei incoraggiandola a tornare a casa." Come detto, Wehmeyer non era tipo da credere a veggenze né da lasciarsi dettare quello che doveva fare. Perciò, contrariamente alle istruzioni di Gröning, saltò sulla moto per andare a Muenster dalla moglie. Per strada succedette qualcosa di strano che non riusciva a capire: il motore si fermò. Andò in un’officina di Bielefeld. La moto risultò essere in perfetto ordine, avrebbe dovuto funzionare. Il meccanico cambiò le candele, fece di tutto, ma non capiva perché la moto non funzionava. Disse al signor Wehmeyer che era meglio tornare a casa; questi si mise sulla strada del ritorno e appena riprese la direzione di Herford, il motore tornò a funzionare come se non avesse mai avuto nessun problema. Tutto contento tornò sulla via di Muenster, allora immediatamente il motore si spense nuovamente; in quella direzione non funzionava.
Ancora scosso dall’accaduto, Wehmeyer qualche tempo dopo andò a Muenster col treno. La moglie allora, spontaneamente, espresse il desiderio di tornare immediatamente a casa. Si sentiva meglio e il medico del reparto dichiarò la fine del trattamento.
La corrente calda
Uno straordinario successo iniziale
Giunti al quinto giorno delle nostre ricerche, abbiamo avuto la nostra prima grande sorpresa. Da quel giorno proseguirono le sorprese una dopo l’altra, e infine succedette un avvenimento che senza esagerare, possiamo giudicare sensazionale.
Eravamo andati ad Amburgo, perché Lanzenrath conosceva un caso che gli sembrava essere abbastanza importante. Il caso era stato osservato molto bene dai medici. Si trattava della bambina del signor Mendt, che possedeva un’officina ad Amburgo. La bambina aveva superato una poliomelite con conseguente paralisi delle gambe.
C’era qui, un antefatto ben descritto, con una chiara diagnosi. Gröning aveva agito come faceva di solito, rimanendo tranquillamente seduto di fronte alla bambina, chiedendole con frasi semplici, quali sensazioni percepiva nel corpo, accarezzandola lievemente. Poi aveva dato l’incarico di annotare nei seguenti giorni le sensazioni percepite dalla bambina. Questo era stato fatto e il professor Fischer poté leggere che la bambina aveva percepito degli stiramenti nelle gambe in direzione della regione sacrale. Tali sensazioni erano aumentate continuamente con sempre più calore e con una forte circolazione sanguigna nelle gambe paralizzate. La bambina incominciò di nuovo a fare movimenti che prima non era in grado di fare. Il professor Fischer esaminò con cura le gambe della bambina e le trovò sorprendentemente ben irrorate dal sangue. Questo processo gli ricordò il principio del training autogeno, metodo che tuttavia non aveva mai avuto successo nei casi di poliomelite. Il training autogeno è stato sviluppato e insegnato dal prof. I.H. Schulz, un tempo docente di psicoterapia all’università di Jena. I metodi di Schulz, in fondo non sono altro che l’impiego della pratica dello yoga indiano, metodo misterioso per gli europei e per la moderna medicina europea. Questo metodo, da non confondere con l’ipnosi, insegnato ai medici, permetteva loro di influenzare la circolazione sanguigna dei pazienti portandola nelle parti del corpo desiderate. Non riusciva sempre. Prima di tutto, per ottenere un risultato, erano necessarie settimane, a volte mesi di fatica, trattandosi di un vero e proprio "training". Nel caso Mendt, Gröning ha avuto un primo successo veramente straordinario. In un caso come questo, un medico psicoterapeuta in una settimana di cura non avrebbe mai raggiunto il successo ottenuto da Gröning in mezz’ora. Fischer ha parlato a lungo con il professor Burckhard di Amburgo e tutti e due erano così impressionati che per la prima volta il professor Fischer disse di essere dell’avviso che Gröning possedeva una straordinaria abilità psicoterapeutica, o che forse possedeva un campo di radiazioni, oppure qualcosa d’altro, e che era il caso di approfondire la questione in una clinica. Inoltre era dell'opinione che si sarebbe dovuta studiare la possibilità d’influenzare le conseguenze della poliomelite con un trattamento a lunga scadenza.
Nessun medico poté aiutare
Già il giorno seguente, ci portò una nuova impressionante sorpresa. Lanzenrath ci aveva portati da un altro paziente di Gröning. Il signor Kargesmeyer di Bad Oeynhausen. Kargesmeyer di quarantasette anni, soffriva dall’età di due anni di mal di testa, che con il tempo si era trasformato in una nevralgia del trigemino. Sotto questa denominazione si intendono dolori dei nervi facciali, che sono tra i più dolorosi. L’intensità di questi dolori a volte spinge le persone colpite al suicidio. La medicina classica in questi casi aiuta poco. I medicamenti attenuano soltanto i dolori. Nei casi disperati si tenta di isolare i nervi con punture di alcool, oppure semplicemente di tagliarli. Con questi difficili interventi, i risultati non sono assicurati. Kargesmeyer aveva subito diversi interventi. Infine in una clinica di Muenster, gli erano state asportate le tonsille e polipi nasali, perché si supponeva un focolare d’infezione che causava i dolori facciali. L’operazione non aveva dato risultati e la nevralgia era ancora presente. Tuttavia la supposta infiammazione poteva essere stata la causa delle nevralgie. I dolori dei nervi però erano rimasti, analogamente ai terribili dolori che provano a volte le persone nei monconi degli arti amputati. Gröning aveva sottoposto Kargesmeyer a trattamento e gli aveva ordinato di tenere con forza la testa tra le mani.
Kargesmeyer aveva sentito una corrente calda sul viso. Il dolore rimase ancora qualche giorno e diminuì giorno dopo giorno. Da quattro settimane non aveva più dolori.
Si palesa anche in questo caso una capacità di influenzare la circolazione sanguigna che conduce alla guarigione. Forse c’erano anche altri fattori che hanno contribuito al successo. Tuttavia in questo frangente, ciò era secondario. Fino a quel momento erano stati rarissimi i casi di nevralgie del trigemino curati con successo con la psicoterapia, e se ciò era accaduto dovevano trascorrere settimane o mesi di terapia. Gröning aveva ottenuto la guarigione con un brevissimo trattamente, cosa che nessuno era mai riuscito a fare.
Il famoso caso Dieter Huelsmann
Il giorno seguente eravamo di nuovo a Herford, e Lanzenrath propose a Fischer di occuparci del caso Huelsmann. Si trattava del figlio di nove anni dell’ingegner Huelsmann, il caso che per primo aveva reso famoso Gröning. Entriamo per la prima volta nella casa in cui era iniziata la notorietà di Gröning e in cui era rimasto fino a poco tempo prima. Dieter Huelsmann non aveva mai imparato a camminare bene. La vera causa della sua malattia non era mai stata diagnosticata. Per tanto tempo era rimasto ingessato. Alla fine nella clinica universitaria di Muenster era stata diagnosticata una distrofia muscolare progressiva.
Dopo quasi un anno di permanenza a Bethel, il medico disse: "Potete lasciare il bambino qui o se volete lo potete anche portare a casa, in ogni caso nessuno può aiutarlo." Il bambino era arrivato al punto di non potere più sedere, aveva le gambe sempre fredde. Coperte elettriche, borse d’acqua calda, cuscini riscaldanti, non erano in grado di eliminare il freddo e l’insensibilità delle gambe. In questo stato Gröning sottopose il bambiono al trattamento. Poco dopo, il giovane sentì un forte bruciore nella schiena e un improvviso e durevole caldo nelle gambe con il risultato che il giovane, anche se barcollando, poté di nuovo camminare.
Il caso Dieter Huelsmann era stato causa di violente dispute di opinioni e con esagerazioni da entrambe le parti. Sicuramente non si poteva parlare di una guarigione. Però, anche l'affermazione che il trattamento di Gröning non aveva cambiato nulla era una menzogna. Dopo un accurato esame, il professor Fischer era dell’opinione che si trattasse di una distrofia muscolare progressiva di origine neurotica, ossia della degenerazione del nervo che dal midollo spinale porta ai muscoli e li nutre e li sviluppa. Probabilmente la degenerazione aveva origine nelle cellule del prosencefalo. In loro sfociano le fibre nervose che vengono dall’encefalo. Se queste fibre non entrano a contatto con i nervi che portano ai muscoli, gli impulsi provenienti dal cervello non sono percepiti. Non si poteva negare che i nervi degenerati avevano ricevuto un’insolita vitalità trasmessa poi ai muscoli delle gambe. Tuttavia quello che ci ha meravigliato profondamente è stata la diagnosi perfetta che era stata fatta precedentemente da Gröning.
Già Kargesmeyer aveva affermato che Gröning, senza avergli chiesto nulla, aveva detto che soffriva di dolori facciali che lo tormentavano già dall’età di due anni. A quel tempo si era pensato ad una esagerazione da parte di un paziente riconoscente. Per Dieter Huelsmann esisteva invece un resoconto chiaro della diagnosi di Gröning, confermato da testimoni. Gröning aveva parlato di uno strappo dei nervi nel midollo spinale e aveva descritto la zona del prosencefalo dove si trovavano le cellule ammalate. In quella zona il giovane aveva percepito un bruciore e un singolare sfarfallio, Gröning aveva indicato ciò come rigenerazione e lo aveva comparato ad una lampadina e al suo sfarfallio quando la corrente fluisce lentamente. Questa descrizione sembra primitiva, tuttavia è così vicina alla realtà che questa esperienza ci toccò profondamente.
Sulla soglia dell’incredibile
L’ultima decisione a favore di Gröning venne presa in seguito a un avvenimento che abbiamo vissuto poco dopo la visita a Dieter Huelsmann da parte del professor Fischer. Siamo stati condotti in un salotto, senza sapere che Gröning vi aveva lavorato. Il professor Fischer stanco, si sedette su una sedia, quasi nello stesso istante impallidi improvvisamente. Respirava a fatica, tuttavia si riprese subito. Ci guardava con gli occhi socchiusi, come colpito da una grande e misteriosa forza di provenienza sconosciuta. Ci disse che nell’attimo che si era seduto aveva sentito un grande dolore nella regione del rene destro, e allo stesso tempo un batticuore e affanno. Il suo rene destro aveva avuto parecchie infiammazioni. Era l’organo più debole del suo corpo. Stavamo ancora tentando di capire l’origine del fenomeno quando Lanzenrath entrò nel salotto e disse che il professore si era seduto sulla sedia dalla quale Gröning trattava gli ammalati.
Gröning sosteneva che poteva lasciare speciali energie sulle sedie. Che il professore le abbia percepite? "Certo", disse Fischer nel pesante silenzio che seguì. Tuttavia aveva già in mente un piano. Pregò improvvisamente Lanzenrath di accompagnarlo in giardino dove, come quando eravamo giunti a Herford, sostavano ammalati mostrando pazienza o disperazione. Egli cercò tra di loro un paralitico e trovò una ragazza con le gambe paralizzate, coricata sotto un portico. Con l’aiuto di Lanzenrath la portarono nel salotto e la fecero sedere sulla sedia. Cominciò poi una seduta psicoterapeutica. Presto trovò la causa della sua paralisi.
La ragazza Anni Schwedler di 21 anni, proveniva da Darmstadt e nell’autunno 1944 aveva assistito a un pesante bombardamento nella sua città. Con la madre e altre 20 persone era rimasta sepolta nella cantina di una birreria. Tutti riuscirono ad uscire attraverso un passaggio appena sufficiente per una persona. In un qualche modo, la ragazza rimase incastrata nell’apertura. La casa stava bruciando, i capelli della ragazza cominciavano a bruciare quando un pompiere riuscì a strapparla fuori e a spegnere i suoi vestiti con l’acqua. Ancora adesso, mentre racconta il fatto, l’orrore dipinto sul suo viso dimostrava il processo interiore che aveva subito. Poco dopo il suo salvataggio cominciò ad avere delle insicurezze nel camminare. Qualche giorno più tardi cominciò ad incespicare. La sua andatura divenne sempre più insicura, finché le gambe rimasero completamente paralizzate. Tutti i trattamenti medici fallirono. Ora la ragazza sedeva in quella misteriosa sedia che aveva sconvolto il professor Fischer.
Il professore, mentre la ragazza finiva di raccontare l’accaduto, pensava che se Gröning aveva lasciato misteriose energie guaritrici, queste avrebbero agito sugli ammalati, anche senza la sua presenza. Alla ragazza raccontò di Gröning e che in questo salotto aveva già aiutato dei paralitici. Le mostrò anche una fotografia di Gröning. Poi colmo di tensione, le ingiunse: "Si alzi!" Pensava che Gröning avrebbe agito allo stesso modo.
Improvvisamente il viso della ragazza si illuminò, Anni si alzò quasi di slancio dalla sedia ed era così sorpresa e sopraffatta dal potersi alzare che non osava fare un passo. Il professore le ingiunse ancora una volta: "Ora cammini!" Lanzenrath che le stava vicino dovette prendere la ragazza per mano, dopodiché con passi ancora insicuri e con lacrime di gioia camminò verso la madre, stupita, seduta più lontano. Qui, però, cadde. L’esperimento dovette essere ripetuto. Anche in questo secondo tentativo Fischer fece vedere la fotografia di Gröning alla ragazza, notando poi una forte irrorazione del sangue nelle gambe paralizzate, un arrossamento e aumento di calore. La ragazza si alzò ancora, gli ordini del professore erano: alzarsi, sedersi, parecchie volte di seguito. L’alzarsi diventava sempre più facile. Infine la ragazza era in grado di uscire dal salotto, di attraversare il cortile fino alla strada e ritornare. Poi venne portata in macchina da un suo parente di Herford.
Tutti avevamo assistito col fiato sospeso all’esperimento. Ancora nella stessa sera abbiamo annunciato alla Revue che avremmo prolungato la nostra presenza nel nord della Germania. Non c’erano più dubbi che Gröning era un fenomeno e sul quale bisognava fare chiarezza con esperimenti pianificati in clinica. Il giorno dopo volevamo tentare di incontrare Gröning per agevolargli la via verso i medici della clinica universitaria di Heidelberg, affinché potesse provare le sue capacità davanti a loro.
Cronologia degli avvenimenti riguardanti Bruno Gröning a partire dal marzo 1949
La confusione di questi avvenimenti era così grande che solo con molta fatica è stato possibile ottenere un ordine comprensibile.
18 marzo 1949: la notorietà di Gröning si manifesta improvvisamente a Herford. La presunta o vera guarigione del figlio ammalato di atrofia muscolare dell’ingegnere Huelsmann di Herford diventa di dominio pubblico. Giungono notizie di altre guarigioni. Le notizie e voci si spargono. Maree di ammalati si radunano davanti a casa Huelsmann a Herford sulla Wilhelmplatz n. 7, dove Gröning soggiorna.
4 aprile 1949: Gröning comincia la sua attività pubblica di guaritore a Herford, con conseguente immensa risonanza. Gröning diventa il "guaritore di Herford". Da una parte viene considerato come una specie di Messia, soprattutto perché indica la forza divina come fonte delle sue guarigioni.
27 aprile 1949: a causa della ressa di ammalati, le autorità, soprattutto quelle sanitarie, si muovono. Gröning e Huelsmann sono convocati dall'assessore alla sanità di Herford, il dott. Siebert disse di aver finora sopportato in silenzio l’attività di Gröning ma che ora, vista la massa di ammalati e dato che era il responsabile della saluta pubblica, doveva intervenire. In modo maldestro e irritante tenta di accertare l'identità di Gröning. Gröning risponde che era un suo diritto in quanto capo della sanità, ma invece di fare accertamenti sulla sua persona, avrebbe fatto meglio a recarsi là dove lui operava per osservare i suoi metodi e i successi ottenuti. Siebert rifiuta con la scusa di non potersi compromettere.
I giorni seguenti: avvengono tre colloqui tra Huelsmann, il dott. Siebert e l’ispettore di polizia Auer. Huelsmann da convinto sostenitore di Gröning, poco diplomatico, preme affinché i signori vengano di persona per convincersi dei successi di Gröning. Sierbert rifiuta e Auer rimane neutro.
30 aprile 1949: visto il continuo aumento delle persone in cerca di guarigione e le continue difficoltà create dalle autorità, Gröning convoca una specie di conferenza stampa in casa Huelsmann. Nel frattempo la stampa si è impadronita del caso Gröning, ingigantendolo in modo sensazionalistico e pubblicando molte notizie false. A questa conferenza interviene il sindaco di Herford Meister con il sovrintendente Kunst. Gröning corregge le notizie sbagliate. Tuttavia tra Gröning, poco sicuro e intimidito, che non ha mai trattato prima con medici e giornalisti, e i presenti non si crea un un buon feeling. Le cause sono la paura, dovuta alla massa di ammalati, delle autorità per l’ordine pubblico, la diffidenza o l’aperto rifiuto da parte dei medici e la scarsa obiettività degli articoli di giornale.
3 maggio 1949: il sindaco Meister visita Gröning presso la residenza degli Huelsmann. Egli stesso sceglie in mezzo alla folla una donna paralizzata e la porta da Gröning. Gröning ottiene un chiaro successo. Meister molto impressionato si congeda.
Pomeriggio del 3 maggio 1949: nonostante questo nel pomeriggio invia a Gröning un divieto di continuare la sua attività, con un termine di tre settimane. I rapporti tra le autorità, Gröning e la massa di persone nella quale erano avvenute molte guarigioni nelle settimane precedenti, diventano sempre più complicati.
13 maggio 1949: soltanto dopo 10 giorni dal divieto che si basa sulla legge sullo svolgimento dell'attività di medico naturopata risalente al periodo del terzo Reich, giunge una commissione medica in casa Huelsmann. È composta dal responsabile degli ospedali della città di Bielefeld, professor dott. Wolf, del capo della casa di cura Bethel professor Schorsch e dell'assessore alla sanità dott. Rainer da Bielefeld. Sono presenti il sindaco Meister e il sovrintendente Kunst. Kunst e Wolf cercano di rimanere oggettivi. Il dott. Rainer è assolutamente sfavorevole e dichiara: "Signori miei, tutto quello che avete visto qui non è niente di nuovo per la scienza medica. Possiamo trattare simili casi con successo. Io sono venuto per vedere dei miracoli!" L’alleanza fra i medici nemici di Gröning a cui si aggiunge la perplessità delle autorità rispetto al fenomeno Gröning a causa delle grandi masse che muoveva, si rinforza. Tuttavia a Gröning è data la possibilità entro il 28 giugno di presentarsi in qualunque clinica universitaria della zona occupata britannica, come anche nell’ospedale di Bielefeld, oppure nella clinica Bethel, previo appuntamento col primario, per dimostrare le sue capacità su casi verificabili clinicamente.
Nei seguenti giorni: malgrado Bruno Gröning e il suo seguito informi oralmente e per i scritto le persone in attesa del divieto che lo riguardava, le perone in cerca di aiuto rimangono ad aspettare ancora davanti a casa Huelsmann. Avvengono guarigioni difficili da controllare e spiegabili soltanto con un’azione a distanza di Gröning sulla gente che aspetta.
20 maggio 1949: Gröning si dichiara pronto a dimostrare il suo metodo di guarigione nell’ospedale di Bielefeld. Dopo una visita dal professor Wolf, istintivamente pensa a un tranello da parte dei medici. In questo frangente, un certo signor Klemme che Gröning ha guarito, gli consiglia di rinunciare a lottare contro la autorità di Herford, e di rivolgersi al presidente del governo Drake a Detmold, che egli conosce bene.
23 maggio 1949: l’incontro con Drake avviene sotto infelici circostanze. Su pressione di un certo signor Egon-Arthur Schmid comparso tra i collaboratori di Gröning, la sera prima di andare da Drake Gröning formula una diagnosi a distanza sullo stato di salute di costui. Le diagnosi a distanza di Gröning sono speciali e non possono essere interpretate in senso medico (riprenderemo questo aspetto nella nostra relazione pubblicata da Revue). Convinto della diagnosi di Gröning, Schmidt la presenta a Drake. Questi scopre alcuni errori. Il medico ufficiale di Detmold, dott. Dyes, un convinto nemico di Gröning che assiste all’incontro, ha il sopravvento. Egli dichiara che Gröning può fare e provare quello che vuole, ma il divieto di praticare non sarebbe mai stato revocato (questa dichiarazione il dott. Dyes la confermò al collaboratore di Revue dott. Fischer). Ma le parole di Dyes influiscono negativamente sugli sviluppi successivi. L’istintiva diffidenza di Gröning verso i medici si rafforza e rifiuta un incontro. Il dott. Dyes non aveva segnalato a Gröning l'esistenza di paragrafi di deroga nella legge sull'attività di medico naturopata, secondo i quali in casi eccezionali possono essere assegnati permessi speciali per praticare attività legate alla naturopatia .
24 maggio 1949: colloquio tra Gröning e il vice sindaco Woehrmann in rappresentanza del sindaco Meister, assente. Secondo le dichiarazioni di otto testimoni, Woehrmann avrebbe detto che se davanti alla casa nella Wilhelmsplatz 7 migliaia di persone aspettavano la guarigione, questo non gli interessava particolarmente. La guarigione dalle malattie per lui non era di primaria importanza. A lui interessava soltanto la guarigione spirituale e il perdono dei peccati. Tutti i mali fisici sono piccoli a confronto dei mali spirituali. E siccome Gröning non gli rispondeva alla domanda se poteva rimettere i peccati, si riteneva del tutto insoddisfatto.
7 giugno 1949: nuova visita di una commissione medica presso Gröning della quale fanno parte Woehrmann e il dott. Siebert, assessore alla salute. Sono cinque ore di discussioni, con il mantenimento del divieto dell’attività di eseguire guarigioni. Prolungamento del termine per un ricorso fino al 28 luglio. Ancora una volta a Gröning è offerta un'opportunità di provare le sua capacità di guarire in una clinica, ma a causa della sua profonda sfiducia nei medici non si giunge ad un accordo (il professor Fischer disse più tardi ad un inviato di Revue che questa sfiducia non era ingiustificata.)
18/19 giugno 1949: per calmare le migliaia di ammalati che aspettano Gröning sulla Wilhelmsplatz, Woehrmann si vede costretto a sospendere parzialmente e temporaneamente il divieto.
20 giugno 1949: manifestazione degli ammalati davanti al municipio e alla casa di Woehrmann. La polizia è impotente.
21 giugno 1949: nuova sospensione del divieto
24 giugno 1949: il sindaco Meister ritorna e conferma il divieto. Nuova manifestazione. La confusione aumenta.
25 giugno 1949: su invito del commerciante Westphal di Amburgo, la cui asma era stata migliorata da Gröning, egli si reca in quella città. Lì, spera di poter continuare la sua attività di guaritore. Tuttavia anche lì non gli fu possibile.
29 giugno 1949: Gröning lascia Amburgo per una meta sconosciuta. È in compagnia dei coniugi Huelsmann. Il pubblico e la polizia perdono le sue tracce.
Didascalia:
Ammalati su cui aveva agito Bruno Gröning, visitati dal professor Fischer prima di incontrare Gröning:
- Il signor Klueglich di Bielefeld, malato ai reni, viveva nella costante paura di un’operazione. Nella nostra relazione descriviamo in che condizioni il professor Fischer, incaricato da Revue, lo ha trovato parecchie settimane dopo avere ricevuto un trattamento da parte di Gröning.
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La figlia della famiglia Mendt di Amburgo. Per il professor Fischer è la prova che la medicina deve sfruttare le capacità di Gröning. Gröning è riuscito ad ottenere un netto miglioramento della poliomelite agendo in modo psicoterapeutico.
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La signora Wehmeyer. Quando il professor Fischer la andò a trovare e venne a sapere del suo ricovero in ospedale, rimase molto impressionato dall’efficacia dell'azione a distanza di Gröning, così come dal racconto di ciò che accadde al marito (vedi articolo).
- La signorina Schwerdt descrisse al professor Fischer il suo incontro con Gröning e come, con l’aiuto di una sfera di carta argentata, la ricondusse dall’uomo che amava e di come egli riuscì a guarire entrambi.
- La signora W. di Bielefeld che dopo la morte del marito nel 1946 aveva assunto la guida del negozio di biciclette di famiglia. Il professor Fischer parlò con la dottoressa che prima del trattamento di Gröning aveva curato la signora a lungo e inutilmente.
- Il sobrio uomo d’affari Kargesmeier di Bad Oeynhausen, al quale nessuna operazione aveva potuto togliere il dolore di una nevralgia del trigemino. Dopo avere ottenuto un trattamento da Gröning, il professor Fischer lo trovò guarito.
- Il dott. Morters curava la signora E. prima dell'incontro con Gröning. Anche questo caso ha convinto Revue e i medici di una clinica universitaria della necessità di esami clinici. Ma di questo riferiremo nel prossimo numero di Revue.
La notte di guarigioni
La notte di guarigioni
Zeitungsblitz, Settembre 1949: edizione speciale sui successi di Gröning
Con le seguenti righe il nostro corrispondente speciale ha documentato in modo obiettivo quanto accadde il 27 e 28 agosto rimanendo per 15 ore sempre a stretto contatto con il grande guaritore Bruno Gröning.
Le prime guarigioni del giorno
Il nostro corrispondente scrive: Già di mattino, la moltitudine che chiamava Gröning, ha avuto la fortuna di ascoltarlo, quando si rivolse a loro. Ma non è di questo che voglio raccontarvi, ma di quello che ho vissuto in quelle eccezionali e indimenticabili ore del tardo pomeriggio e della sera:
Si avverte una tensione nell'aria, per qualche ragione ci sono oggi, sabato, più ammalati e curiosi del solito davanti al Traberhof e nel giardino. Questa tensione ha cominciato ad aumentare di ora in ora quando si è saputo che il signor Gröning si sarebbe ancora rivolto alla folla questa sera. Gli apparecchi fotografici vengono istallati sui balconi, sulle terrazze e i parcheggi, e la gente continua ad arrivare.
Intanto chiedo informazioni suoi nuovi casi di guarigione, che credo giusto riferire ai nostri lettori e alle persone vicine a Gröning in modo semplice e senza sensazionalismi.
La signora Wuerstl, di Rosenheim, Muenchnerstrasse 42, mi racconta in modo credibile che fino ad oggi a mezzogiorno non poteva né chinarsi né alzare i piedi a causa di una paralisi. Dopo aver parlato con Gröning è andata felice incontro al marito senza l'aiuto di nessuno; può di nuovo chinarsi come ogni persona sana.
Abbiamo visto una donna da Endorf, che come il signor Haas era in carrozzella, e che noi tutti abbiamo sempre vista coricata, alzarsi e fare i primi passi. Mi sono seduto al tavolo di un conoscente, la cui moglie, l'attrice Karin LEMBECK di Monaco-Laim, una brunetta nota ai frequentatori del locale. Mi racconta della sua guarigione a distanza di una paralisi nervosa del braccio sinistro, tramite una conversazione telefonica con Gröning, la mattina alle ore 10.00. Appena giunte al Traberhof l’effetto dell "irraggiamento" di Gröning si fece immediatamente percepire, così che la signora ebbe improvvisamente delle vampe calde e fredde di tale intensità che si alzò gridando: "Per amor di Dio, cosa succede al mio braccio. Non lo sento più!" Il braccio paralizzato e insensibile che prima non poteva alzare neanche fino al bordo del tavolo, ora si muoveva completamente libero, in tutti i sensi, fin sopra il cappello che aveva in testa. Poi per l'emozione si mise a piangere per la gioia e la gratitudine, con lacrime che dicono più di tante parole. Soltanto dopo alcune ore le è possibile ringraziare di cuore il signor Gröning. Tuttavia egli gli risponde con modestia: "Non me dovete ringraziare, bensì il Creatore lassù, che mi ha dato la forza questa mattina, mentre parlavo con suo marito al telefono, per compiere questa guarigione che Dio, al momento del suo arrivo ha completato senza che io dovessi fare niente. È stata la sua fede ad aiutarla!"
Una signora Wagner di Monaco-Laim, della stessa cerchia della signora Lembeck, da quattro anni soffriva le conseguenze di un’embolia cerebrale; nel frattempo era un po’ migliorata dalla paralisi sul lato sinistro. Era seduta in giardino mentre Gröning in un locale ai piani superiori si stava occupando del suo caso. Pieni di aspettativa, ne seguivamo l’azione, tuttavia la signora in quella confusione non riusciva a concentrarsi. Un altro tentativo a tarda sera, in presenza del maestro, non ebbe un risultato soddisfacente per la concentrazione dei sensi, la disposizione interiore e per via del precedente tentativo di guarigione a distanza.
In questo, come in ulteriori due casi, abbiamo ancora la prova lampante che il tentativo di avvicinarsi a Gröning nella convinzione che il trattamento telepatico non abbia funzionato, è solo un segno di diffidenza nei confronti del grande guaritore.
Centinaia di persone assiepate, aspettano. Sono le 19.30, cadono le ombre della sera. I cavalli sono già da tempo nelle stalle. Il sole indora le nostre belle montagne. La tensione sale, diventa insopportabile. Ecco che Gröning appare sul balcone, accolto con grida di giubilo. Egli chiede di avere qualche minuto di pazienza e di silenzio per potersi sintonizzare con tutte le persone presenti, e le esorta a concentrarsi. Il signor S. membro del suo gruppo di lavoro, dirige gli ammalati in avanti, in modo che possano essere visibili a Gröning; egli dà delle indicazioni sul modo di comportarsi: Le mani aperte sulle ginocchia, non incrociare le gambe e le braccia e allontanare i pensieri di malattia, questi erano i suoi consigli. Proprio in questi momenti di aspettativa silenziosa e carica di tensione, di preparazione interiore al momento in cui si manifesta la corrente guaritrice di Gröning, ci sono grandi possibilità di ottenere la guarigione. Nella folla si sente solo qualche mormorio. Non è possibile descrivere la situazione, l’atmosfera colma di fede, sconvolgente, nella quale queste povere e tormentate persone, con i loro dolori visibili e nascosti, con più o meno fede, aspettano l’attimo della loro guarigione.
Intanto sono trascorsi 15 minuti con i preparativi per le riprese di un documentario. Minuti che si pensa di poter vivere una volta sola, tanto sono colmi di aspettativa, al punto che si sente il proprio cuore battere, e anche quello del vicino. Poi un collaboratore di Gröning chiede alle persone da dove provengono. Erano venuti dalla Svevia, da Colonia e Francoforte, dalla Baviera, dal lago di Costanza, dal Mare del Nord, perfino da Berlino, oltre alle persone del luogo. La presenza e la visita di un compagno d’arma che era stato con lui nella prigionia russa nella Carelia e nella Finlandia fa molto piacere al signor Gröning. Ancora una volta le persone sono pregate di non porre domande al signor Gröning, ma di concentrarsi sulle sue parole.
Gröning parla ai presenti
Ora è il crepuscolo, da tutte le parti si accendono riflettori, gli apparecchi da ripresa per filmare ronzano sommessamente. Tutto tace e tutti gli sguardi sono rivolti al balcone dove alle ore 20.15 è apparso il signor Gröning, attorniato dal suo ospite, dai collaboratori e da persone guarite. Seguono minuti di profondo silenzio, nei quali il grande soccorritore dell’umanità unisce le mani e guarda verso il cielo. Poi prende contatto con chi cerca la guarigione colmo di fede, guardando ognuno in viso.
Ora inizia Gröning con la sua voce calda e simpatica, Gröning comincia a pronunciare parole semplici rette da un profondo senso di fede.
"Miei cari cercatori di guarigione! Come negli altri giorni, anche oggi ci sono qui persone tormentate che cercano la guarigione e che la troveranno. Anche coloro che sono venuti qui per pura curiosità, gli scettici. Lo percepisco chiaramente, e li prego di tenere meglio a bada i propri pensieri e di osservare prima ciò che accadrà. Non si tratta di uno spettacolo, o di una banale rappresentazione da baraccone, il momento è troppo serio e le sofferenze delle persone intorno a me sono troppo grandi.
Non ho chiamato nessuno, al contrario vi ho pregato di aspettare il giorno nel quale vi sarà dato l’aiuto in condizioni ordinate. Chi non crede in me, non c'è bisogno che torni!
Io so, che molti di voi in questo momento otterranno la guarigione. Ho l’intenzione di rimanere qui, nell’alta Baviera e vi prego di avere pazienza finché riceverò il permesso per guarire in pubblico e che avremo creato degli appositi luoghi per questo. Il diritto alla guarigione è soltanto per coloro che hanno fede in Dio. Purtroppo ci sono persone che da anni l’hanno persa o disprezzata.
Dovete sapere che l’unico medico di tutti gli uomini è e rimane Dio. Soltanto Lui può aiutare. Però, Egli aiuta soltanto i credenti che hanno deciso di scrollarsi di dosso i loro vecchi dolori. Non dovete credere nel piccolo Gröning, ma dovete avere fiducia in me. Non voglio la vostra gratitudine, è unicamente Dio che dovete ringraziare – io faccio soltanto il mio dovere!
Siccome non siete ancora informati, ve lo spiego: potete lasciare la paura e il denaro a casa, ma non la vostra malattia che avete sempre appresso, e della quale voglio alleggerirvi. Tra di voi non dovete essere scontrosi, falsi, gelosi e non fare del male agli altri. Il più grande e bel regalo in questa vita non è la ricchezza, non è il denaro, ma la salute che vale più di ogni altro bene di questa terra. Dal mio collaboratore avete sentito come dovete comportarvi per trarre il massimo dell’effetto dalla corrente guaritrice e per percepirla. Non voglio eseguire nessuna guarigione in pubblico. Tuttavia, succede sempre che in mia presenza, persone che si trovano vicino a me, guariscono. Non dovete enumerarmi le vostre malattie, le vedo in voi e so tutto di voi!"
Poi proseguì: "A partire da qui, dalla cellula originaria, se tutto va bene, voglio creare, in stretta collaborazione con i medici, dei luoghi di cura a disposizione di tutti. A tutti coloro che sono venuti per i loro parenti ammalati dico: ‘Io sono già presso di loro! Quando tornerete a casa, costaterete che l’ammalato non è più lo stesso di quando lo avete lasciato!" Con un lungo applauso le persone presenti ringraziarono quest’uomo altruista.
Due rappresentanti del governo per Gröning
Improvvisamente e spontaneamente, si fa avanti il capo della polizia di Monaco, signor Pitzer: "Cari cittadini di Rosenheim, oggi vi parlo della mia personale esperienza. Sono venuto qui in primo luogo come ammalato, ma come funzionario della regione Baviera e come osservatore. Mai nella mia vita ho avuto una diagnosi cosi esatta, nemmeno da eminenti professori, come quella del signor Gröning, in un attimo, senza toccare il mio corpo. Io, personalmente credo fermamente che guarirò e porterò sino alle più alte istanze governative, questa responsabilità per ciò che succede qui, che piaccia o meno a certi signori, sapete di chi parlo. L’importante è l’aiuto dato agli ammalati. Sono quattro anni che sono di servizio notte e giorno e in questo modo mi sono ammalato. Per cercare di guarire ho speso vanamente una fortuna. Parlo per me e per voi tutti, e tutti lo devono sentire, perché devo rimanere sano per le persone oneste. La ringrazio signor Gröning per il suo aiuto. Possa Dio darle la forza per aiutare tutte queste persone venute da Lei col cuore aperto e grande fede.
Abbiate tutti fiducia nel potere guaritivo di Gröning, e collaborate tutti per superare le difficoltà. Il mio amico deputato nel Parlamento regionale si impegnerà affinché un giorno, presto forse, il signor Gröning ottenga la licenza per effettuare guarigioni."
Prende la parola il deputato del CSU, Hagn: "Non volevo parlare perché ero molto scettico sull’opera di Gröning, e volevo sincerarmi personalmente di quello che succede qui. Oggi ho visto così tanti avvenimenti impressionanti e commoventi che non ho parole per descriverli. Di più non posso dirvi. Vi prego, credete alla vocazione del signor Gröning!" Di nuovo scrosciano frenetici applausi della folla.
Le guarigioni notturne al Traberhof
Ora, dal balcone, Gröning si occupa di alcuni gravi casi di paralisi.
La signora Monika Baumgaertner da Bad Aibling, che da giorni aspetta nel Traberhof, e che soffre di una completa paralisi della parte sinistra del corpo causata tre anni prima da una caduta in montagna con conseguente lesione alla colonna vertebrale. Per la prima volta dopo anni, con tanta fatica e sudore, si alza, anche se solo brevemente. Ora Gröning incita gli altri ammalati con le membra paralizzate, di muoverle o piegarle. Con fatica mi spingo tra la folla fino a Georg Aigner, un invalido di Rosenheim-Thallerbraeu che raggiante di gioia dimostra come riesca ora a piegare con forti scricchiolii, le rinsecchite articolazioni e tutto fiero poggia il calcagno sinistro sul ginocchio destro e viceversa. Per gli scettici, questo era il secondo caso, dei quali tutti i presenti potevano sincerarsi. Ad un maestro panettiere di Bad Aibling è sparito uno choc nervoso in pochi istanti, lasciando pochissimo tracce, che sarebbero sparite, secondo Gröning, entro poche settimane.
Ancora una volta Gröning parla alla folla: "Se a casa vostra, amici o parenti sono migliorati, vi prego di inviarmi la notizia con l’odierna data come riferimento, affinché possa sapere quante guarigioni sono avvenute oggi. Vi auguro una buona notte e completa guarigione nel nome di Dio."
Con queste parole, il grande guaritore, assieme ai suoi collaboratori, si ritira per dimostrare le sue capacità guaritive su casi presentategli da medici e giornalisti senza sosta già dalle prime ore della mattina.
Mentre finora per rimanere a stretto contatto con gli ammalati mi trattenevo solo presso di loro, ora, su invito della famiglia Hawart, potevo assistere da vicino al trattamento dei casi più gravi. Attraversai l’atrio nel quale aspettavano gli ammalati ed entrai in un locale privato. Appena entrato non potei fare a meno di sentire un certo fluido, malgrado tutti i miei sforzi di essere obiettivo. Entrò il signor Gröning che mi strinse la mano. Per un momento ebbi la sensazione che il suo sguardo forte, ma al contempo estremamente gentile, mi trapassasse. Le sue prime parole mi confermarono la grande delusione causatagli dalla stampa.
Durante alcuni trattamenti di bambini paralitici, con visibili successi, nel giardino d’inverno, intorno a mezzanotte è stato preparato un cerchio di 24 persone, sedute sotto le lampade. Tra di loro ci sono un medico di due pazienti, il dott. Meyer della clinica di Bad Toelz, una dottoressa, uno studente in medicina e tre infermieri che accompagnano le persone impossibilitate. La pioggia batte sul tetto di vetro, i tre operatori puntano le macchine da presa sui pazienti. Ogni singolo caso viene filmato prima, durante e dopo il trattamento, tutto viene ripreso per creare un documentario finalizzato ad informare le masse. Come di consuetudine Gröning si prepara nel locale adiacente. Giunge il suo assistente signor Schmidt, che prega i presenti di prepararsi interiormente e di concentrarsi sul tentativo di guarigione. Poi, sicuramente come medium di Gröning, annuncia sorprendentemente che tra i presenti c’è un signore scettico, e che se non vuole cambiare il proprio atteggiamento interiore è pregato di lasciare il locale, per non impedire il collegamento psichico con le persone in cerca di guarigione. Tuttavia, nessuno lascia il locale.
Appare Gröning sulla porta, prega i presenti di concentrarsi soltanto sul proprio corpo, poi egli entra nel circolo e sembra occuparsi intensivamente della signora Baumgaertner di Bad Aibling, che gli viene ora presentata personalmente. Regna un silenzio colmo di aspettativa. Gli apparecchi di ripresa ronzano alternativamente. Improvvisamente Gröning si gira e chiede alla paziente: "Cosa sente ora?" Generalmente la risposta è: un prurito nei piedi, uno stiramento nei polpacci, un dolore acuto nei reni o nella regione della vescica, un rumoreggiare negli intestini, una pressione sullo stomaco, o visibile da tutti, un forte tremito di tutto il corpo. Più o meno così si presentano i sintomi del trattamento. Ora, il maestro fissa il punto esatto che provoca la paralisi. Lascia la signora B. respirare profondamente per tre volte, poi improvvisamente lei grida: "è passata!" Scostandosi dalla paziente, il signor Gröning con sbalorditivi gesti delle dita, mostra come è possibile tagliare e ricucire un nervo senza interventi chirurgicie ricucirlo, mentre la paziente crede di sentire tutti dolori provocati dall’operazione. Negli ulteriori trattamenti, la paziente si sente più leggera, sente appena il proprio corpo, mostra sempre più sensazioni euforiche, barcollando alza il braccio sinistro, si appoggia sulla spalliera della sedia e fa il suo secondo tentativo di alzarsi. "Fra poco camminerà di nuovo", questa la diagnosi di Gröning.
Trattamento di casi gravi
Una bambina quasi cieca da circa otto anni, Evelyn Gschwind di Monaco, ha gravi danni alla cornea e ha già subito cinque operazioni; dopo alcuni trattamenti quello stesso giorno, riesce a vedere senza occhiali meglio di quanto abbia mai fattp prima. Per esempio vede un treno passare a 500 metri di distanza. Il velo davanti all’occhio sinistro sarà tolto dalla mano della stessa Evelyn su ordine di Gröning, appoggiando la sua mano sinistra davanti alle orbite degli occhi e poi togliendola rapidamente. Dopodiché, liberata, riesce a descrivere ogni particolare nella stanza.
Ora Gröning prega i tre signori che accompagnano dei pazienti, di andare sul balcone, perché la loro presenza li distrae. Distribuisce sfere di carta stagnola provenienti da pacchetti di sigarette vuote, le impasta con le proprie mani, ponendo in loro una forza magnetica. Queste sono talmente ambite da essere vendute sul mercato nero a Monaco – naturalmente sono delle misere imitazioni. Queste "portatrici di energia" dovrebbero mantenere anche in lontananza, il contatto dei pazienti con Gröning e facilitarne la concentrazione necessaria per i trattamenti a distanza.
Nel frattempo, da est comincia a farsi giorno, il maestro non dà segni di stanchezza. Egli trasmette la sua resistenza anche ai suoi visitatori, perché nessuno di loro vuole lasciare il "luogo dei miracoli". Per Gröning, la parola sonno non significa nulla. Un gesto veloce della mano che dalla fronte attraversa il cranio dalla forma marcata, fino alla nuca, lo libera da ogni traccia di stanchezza. Tuttavia egli fuma una sigaretta dopo l’altra e il suo cibo consiste di piccole porzioni.
Di nuovo viene richiesta la sua presenza nel cortile interno, per un caso molto grave, un trentacinquenne, il signor Fischhaber di Bad Toelz, che da giorni lo aspetta e che ha riposto in lui le sue ultime speranze. Il signor F. ha diverse parti del corpo paralizzate, causate da diversi incidenti di bob e moto. Dal maggio 1949, il suo stato sta peggiorando.Tre perizie di eminenti professori di Monaco, variano tra avvelenamento da gas di benzina, danni alla colonna vertebrale, a tumore in un plesso nervoso, e nell’ultima perizia, il medico che lo ha accompagnato qui, presume una ferita al mesencefalo. Due mesi prima, a Herford, Gröning gli aveva promesso la guarigione e i disturbi renali dovuti alle medicine erano scomparsi, ma per il resto, non si erano registrati successi. Per la preparazione di questa consultazione mattiniera, Gröning, tramite il suo medium, aveva già fatto un trattamento a distanza durante il quale F. ebbe un forte prurito nella mano sinistra e nel polpaccio destro come anche dolori nei muscoli dell’avampiede.
La causa della mancata guarigione o di un miglioramento, la spiegò Gröning con una sua visione: "Si guardi da da quella coppia di coniugi che si dicono suoi amici, ma che amici non sono. La donna ha cappelli neri, l’uomo è biondo scuro, con scriminautra dei capelli, è alto circa 170 cm. Quest’uomo, se volete proprio saperlo – due giorni dopo il vostro ritorno da qui – verso le ore 18.00 verrà a casa sua. Lo riconoscerà perché prima di chiudere la porta, si pulirà il naso con un fazzoletto bianco. Quest’uomo impedisce la sua guarigione, perché ha parlato in modo sfavorevole di me in pubblico. Questa persona si è interposta tra lei e me, e impedisce il contatto. Eviti quest’uomo e guarirà in breve tempo."
Congedandosi, le ultime parole di Gröning mi indicarono come voleva svolgere in futuro il suo lavoro: "Voglio guarire i miei pazienti fra pochi minuti con queste parole: BUON GIORNO! ERAVATE AMMALATI! ARRIVERDERCI!"
A. Stecher
Nota della redazione!
Questa è la relazione del nostro corrispondente che riferiamo senza prendere posizione. Da questo resoconto dei fatti, i nostri lettori si faranno una propria opinione sulle capacità curative di Gröning e se sia necessario che il ministero gli rilasci al più presto la licenza di naturopata, nell’interesse degli ammalati e degli invalidi.
Avendo Gröning l’intenzione per il momento, di rimanere al Traberhof, presso Rosenheim, realizzeremo ulteriori edizioni speciali.
Non ci è possibile inoltrare lettere al signor Gröning. Tuttavia chi è interessato può inviare lettere (senza fotografie) al suo indirizzo: Signor Bruno Gröning, Rosenheim-Land, Traberhof Altri indirizzi che circolano sono falsi. Finché non avrà il permesso ufficiale, il signor Gröning prega le persone di desistere dalle visite al suo domicilio.
Bruno Gröning - La sua parole bandisce la malattia
Bruno Gröning - La sua parole bandisce la malattia
Das Neue Blatt, edizione 9/5/1957
Una premessa innanzi tutto: ciò che a noi interessa non è la persona Bruno Gröning. Il giornale Das Neue Blatt non vuole entrare nel coro di coloro che con entusiasmo lo esaltano come guaritore oppure che lo screditano come ciarlatano. Il nostro compito è stato quello di indagare in modo critico e incorruttibile, spinti solo dal desiderio di scoprire la verità sulle guarigioni di Bruno Gröning. Perché tutte le persone sofferenti hanno il diritto di conoscere questa verità.
Con ciò il giornale Das Neue Blatt si occupa di un controverso capitolo dei nostri giorni. Questi sono i fatti:
- Da più di dieci anni Bruno Gröning ottiene delle guarigioni dimostrabili. Non è possibile stimarne con precisione la quantità; sono migliaia.
- Per il metodo da lui impiegato, quest’uomo è stato citato in giudizio. È stato assolto e ora con fiducia si prepara ad affrontare un nuovo, molto controverso, processo.
- Ci sono in tutta la Germania delle associazioni Bruno Gröning. I loro membri guardano con rispetto e riconoscenza a quest’uomo, che non solo ha dato loro la guarigione, ma anche sostegno spirituale.
Il Neues Blatt ha parlato con queste persone, e coscienziosamente abbiamo esaminato le loro guarigioni. Abbiamo parlato con medici e scienziati e con Bruno Gröning stesso. Egli ci ha messo a disposizione materiale ancora inedito.
Ciò avveniva il 27 novembre 1953, nel piccolo villaggio di Ostenfeld, a 14 km da Husum: c’era un’atmosfera di pesante tensione nella sala del caffè "Dorfkrug", era come se una molla di ferro stringesse il cuore degli astanti, assiepati sulle panche e sulle sedie. Potevano essere 100 forse anche 150.
Erano venuti da Ostenfeld e dai villaggi tra Rendsburg e Schleswig, Husum e Kappeln. La voce si era sparsa in un baleno: Bruno Gröning è qui! Ha guarito degli ammalati. Forse potrà aiutare anche me, oppure il padre con la sua gotta, o il figlio con le convulsioni e per il quale il medico ha soltanto alzato le spalle. Questi saranno stati i pensieri delle persone riunite qui questa sera.
Una luce fioca illumina appena il locale. Su molti visi si legge speranza e fiducia: anche negli occhi degli scettici e dei curiosi, essi non si aspettano nulla di speciale, vogliono soltanto essere presenti per poterne parlare più tardi durante le lunghe sere d’inverno del 1954. Succede così poco in questi villaggi. Le conversazioni vertono sempre sugli stessi argomenti: il tempo, il raccolto, il bestiame e le malattie. Eh sì, tutti possono ammalarsi, e forse Gröning poteva offrire una soluzione...
Il mormorio nella sala si frangeva contro il soffitto della sala colma. Gli uni tenevano la mani contratte come se pregassero. Gli altri facevano scherzi per potersi rilassare, altri ancora si occupavano dei propri parenti ammalati.
Soltanto nell’ultima fila di sedie regnava il silenzio. Era stato portato un malato grave. I dolori lo tormentavano talmente che non poteva sedersi. Tutti lo conoscevano. Era il contadino Thies Paasch da Norby. Tutti sapevano del suo terribile calvario, dei dolori che lo tenevano prigioniero a letto per settimane.
Improvvisamente il mormorio cessò, Bruno Gröning entrò nella sala. Sembrava piccolo, malgrado il suo 1.70 cm di altezza, quasi delicato, mentre con passi veloci andava verso un podio. Era vestito come nelle sue fotografie. Notevole era soltanto l’imponente testa con i capelli ondulati e i grandi occhi luminosi che sembravano bruciare in quel pallido viso.
Poi, successe tutto in modo diverso da come si aspettavano i curiosi e quelli che andavano in cerca di sensazioni."Cari amici miei!", così si rivolse Gröning agli astanti. La sua voce era dolce e melodiosa, senza pathos o drammaticità; e non parlò delle guarigioni, dei miracoli ottenuti. Non si autoincensò e come un Messia risuscitato per salvare i disperati. Gröning parlò della fede e della sua forza. Egli lo diceva con parole semplici che ognuno poteva capire, recepire e adoperare. Egli parlava in modo figurato, con dei paragoni, tuttavia non descriveva gli avvenimenti con forti colori.
Gröning parlò per circa un'ora. Nessuno guardava sull’orologio o era disinteressato. Poi si rivolse ai singoli ascoltatori. "Avete percepito qualcosa?" chiedeva. Sottovoce e titubanti o gioiose, giungevano le risposte. Alcuni tenevano in mano una delle sfere di stagnola che erano state distribuite in precedenza e riferivano di una strana sensazione di caldo. Altri parlavano di scosse dolorose o di tremolii. Altri ancora scuotevano la testa negando.
Alcuni volevano raccontare la loro malattia. Ma, l’uomo con la camicia di seta nera e il grosso nodo della cravatta non era un attento ascoltatore. A volte li interrompeva in modo quasi brusco: "Io non curo malattie! La malattia è disordine, mettetevi in ordine con voi stessi e con Dio, e la guarigione non si farà aspettare. Lasciateci parlare del bene. Sentitevi bene nella nostra cerchia!"
Bruno Gröning andava da un tavolo all’altro, da una sedia all’altra. Poi si voltò. Un richiamo venuto dall’ultima fila lo fermò. "Signor Gröning avete dimenticato qualcuno!" Era il sindaco del comune di Owschlag che si era alzato e che indicava Thies Paasch, coricato dietro di lui. Gröning si avvicinò all’ammalato, si chino su di lui, ponendogli la stessa domanda che aveva fatto agli altri: "Avete percepito qualcosa durante la seduta?"
L’uomo obbligato a rimanere coricato dai dolori, assentì: "Si, ho sentito un gran caldo. Soltanto metà della gamba sinistra è rimasta di gelo. Dopo ho sentito un prurito nella mano destra." Gröning assentì soltanto. Non fece nessun altro movimento, non disse niente, né cercò di consolarlo, nessun cenno. Con passo svelto attraversò di nuovo la sala.
Allora, in mezzo alla folla qualcuno gridò: "Ringraziamo il signor Gröning, alziamoci dalle nostre sedie." E succedette l’incredibile. Thies Paasch si alzò come le altre persone sane. Il suo viso esprimeva la liberazione, con le mani rifiutò l’aiuto dei vicini. Voleva farlo da solo, e ci riuscì senza fatica, senza sforzo, senza dolori.
In piedi guardava ridendo, quasi in trionfo nei visi colpiti delle persone intorno a lui. Poi con passo sicuro è andato al bancone, quasi gridando e con voce nella quale si sentiva spavento, speranza, giubilo. "Una grappa signor oste!"
Norby, 18 aprile 1957
Davanti a me c’è una busta colma di scritti di ringraziamento. Ci sono 58 relazioni di persone ammalate che vedono in quel uomo il guaritore e salvatore. Provengono da un piccolo circondario, dall’Ostenfeld e dintorni. Le relazioni comprendono il periodo che va dall’inverno 1953 alla primavera 1954. Sono scritte da contadini, casalinghe, autisti, muratori e altri. Raccontano anche di meravigliose guarigioni di bambini.
La mia mente non può credere a quello che leggono i miei occhi, è inconcepibile. Le persone raccontano i disturbi che avevano: dai disturbi cardiaci, di circolazione, di reumatismi, vene varicose, ferite aperte, mal di testa, eczemi, danni alle vertebre, tubercolosi, trombosi, infiammazioni dell’anca, adiposità, paralisi, indurimenti della pelle, dolori alla cistifellea, ecc. Un tremendo complesso di malattie che Bruno Gröning avrebbe guarito.
Il mio occhio si ferma sul nome di Thies Paasch, l’uomo che tre anni prima si era alzato durante la conferenza di Bruno Gröning, dichiarando di essere guarito. Leggo: "Dal 1944, ossia da 10 anni ho sofferto di terribili dolori dei nervi e di reumatismi, malattie contratte durante la guerra nel nord della Prussia. Le cure di parecchi medici, naturopati e l'impiego di erbe mi hanno dato sollievo, ma non la guarigione. Nell’autunno scorso i dolori erano così forti che non potevo più muovermi. Il medico diagnosticò danni alle vertebre e infiammazione del nervo sciatico. Dopo essere rimasto coricato per 4 settimane, ho deciso di andare a Ostenfeld il 27 novembre, dove si trovava Bruno Gröning. Siccome non potevo camminare, né sedere, sono rimasto due ore coricato sul pavimento. Quando il signor Gröning è entrato nel locale, ho sentito un immediato sollievo. Quando il signor Gröning ha concluso la sua conversazione con le circa 200 persone presenti, mi sono alzato da solo e ho potuto lasciare la sala senza bastone. Come per miracolo, ora sono sano e posso lavorare. Ringrazio di cuore il signor Gröning per avermi fatto ritrovare la mia completa salute. Thies Paasch, Norby"
Che cosa sarà successo a quell’uomo? Si è poi mantenuta la guarigione spontanea? È stata una guarigione miracolosa, oppure è stato l’effetto del momento, provocato dalla fede di Bruno Gröning, che ha avuto il sopravvento sull’origine dei dolori, per poi lasciarli ricomparire più forti di prima?
Poche ore più tardi, sono seduto di fronte al signor Paasch nella sua fattoria a Norby. Un uomo gioioso che potrebbe avere anche 40 o 50 anni. Era appena tornato da Husum col treno e la bicicletta, dove ha preso lezioni di guida.
Allegro mi racconta. Le sue prime parole mi risparmiano di chiedergli se la guarigione si è mantenuta. "Sono grato dal più profondo del cuore al signor Gröning. Lo devo a lui se oggi posso di nuovo lavorare con gioia e se sono sano."
Thies Paasch ne ha tutti i diritti. Quando mi racconta ancora una volta le sue sofferenze, mi sono reso conto della gravità della sua malattia. Dopo il primo crollo, durante la guerra, aveva tentato di tutto per guarire. Ma il reumatismo era peggiorato. Apparve poi una distorsione della colonna vertebrale. L’unico aiuto dei medici consisteva in iniezioni.
"Allora non vedevo via d’uscita", mi disse. "Avevo sofferto di troppe ricadute. Quando sentì parlare di Bruno Gröning pensai: Soltanto lui mi può salvare! Ho creduto a questo, reprimendo le mie sofferenze mentre mi si portava a Ostenfeld."
"Siete andato dal medico da allora?", chiesi all’abbronzato contadino, tornato al suo pesante lavoro. Thies Paasch rise: "E perché mai? Mi sento in buona salute, sono completamente sano."
Comunque più tardi ho chiesto delucidazioni al medico che lo aveva curato con le iniezioni. "È vero, il signor Paasch era ammalato, soffriva di un’infiammazione ai nervi. Per guarire aveva bisogno di un forte impulso. Penso che glielo abbia dato Gröning."
La mia curiosità era destata. Era questo un caso isolato, un’eccezione? Ho cercato altri pazienti e mi sono trovato davanti a delle sorprese che vi racconterò la prossima settimana.